10 Cose da Vedere a Viterbo

Viterbo è una città dal fascino senza tempo, dove il Medioevo non è solo un ricordo lontano, ma una realtà che ancora oggi si respira tra le sue strade acciottolate, le imponenti torri merlate e le fontane scolpite nella pietra. Spesso messa in ombra dalle vicine Roma e Firenze, questa città nasconde un centro storico tra i più grandi e meglio conservati d’Europa, un patrimonio architettonico che racconta la sua gloriosa storia, legata indissolubilmente alla Chiesa e al passaggio di pontefici, nobili e artisti.

Le sue origini risalgono all’epoca etrusca, ma è nel Medioevo che Viterbo vive il suo periodo d’oro, diventando residenza papale e punto nevralgico della politica e della religione europea. Il suo soprannome, “Città dei Papi”, testimonia l’importanza che ebbe nel XIII secolo, quando ospitò numerosi pontefici e divenne sede del primo conclave della storia. Questo prestigioso passato si riflette ancora oggi nei suoi palazzi storici, nelle imponenti chiese e nelle piazze dal fascino antico, che sembrano rimaste intatte nel tempo.

Ma Viterbo non è solo storia e architettura. La città è anche famosa per le sue terme naturali, un’eredità lasciata dagli antichi Romani che ancora oggi permette di immergersi in acque sulfuree dalle proprietà benefiche. Inoltre, i suoi dintorni offrono una varietà incredibile di scenari, dai borghi arroccati sulle colline della Tuscia fino alle misteriose sculture di pietra del Parco dei Mostri di Bomarzo.

Se ti stai chiedendo quali sono le migliori cose da vedere a Viterbo, preparati a un viaggio tra palazzi papali, quartieri medievali, opere d’arte e paesaggi mozzafiato. Ecco le 10 cose da vedere nel viterbese che renderanno la tua visita un’esperienza indimenticabile.

1. Palazzo dei Papi

Nel XIII secolo, Viterbo divenne la residenza preferita dei Papi, un rifugio sicuro durante le turbolenze politiche romane. Il Palazzo dei Papi, costruito tra il 1255 e il 1266, rappresenta la testimonianza più imponente di quell’epoca. L’edificio, affacciato su Piazza San Lorenzo, è celebre per la sua Loggia delle Benedizioni, un elegante porticato con sette arcate che offre una vista spettacolare sulla valle del Faul.

All’interno del palazzo si trova la storica Sala del Conclave, luogo in cui si tenne l’elezione papale più lunga della storia: ben 1006 giorni di conclave! Fu proprio qui che nacque la parola “conclave” (dal latino cum clave, ovvero “chiuso a chiave”), quando i cardinali furono letteralmente segregati per accelerare la nomina del nuovo Papa.

2. Il Duomo di San Lorenzo

Accanto al Palazzo dei Papi sorge la Cattedrale di San Lorenzo, un capolavoro romanico del XII secolo che ha visto l’incoronazione di diversi pontefici. Costruita su un antico tempio pagano dedicato a Ercole, la chiesa conserva un fascino austero, con una facciata rinascimentale che nasconde la sua origine medievale.

All’interno si trovano opere d’arte di grande valore, tra cui il monumento funebre a Papa Giovanni XXI, unico pontefice portoghese della storia, morto a Viterbo nel 1277. Il suggestivo pavimento cosmatesco e gli affreschi dell’abside completano l’atmosfera solenne della cattedrale.

3. Il quartiere San Pellegrino

Passeggiare nel quartiere di San Pellegrino è come fare un salto indietro nel tempo. Questo angolo di Viterbo è un vero e proprio museo a cielo aperto, con le sue case in pietra, gli archi a sesto acuto e le caratteristiche scale esterne chiamate profferli.

Il cuore del quartiere è Piazza San Pellegrino, dominata dal Palazzo degli Alessandri, una delle residenze nobiliari più affascinanti della città. Da qui, puoi proseguire verso Pianoscarano, un altro quartiere storico caratterizzato da fontane antiche e scorci pittoreschi, perfetto per chi ama scoprire la città più autentica.

4. Le Terme dei Papi

Viterbo è famosa per le sue terme naturali, conosciute fin dall’epoca romana per le loro proprietà benefiche. Tra le più celebri ci sono le Terme dei Papi, una struttura elegante dotata di una piscina monumentale con acqua sulfurea, cascate e una suggestiva grotta naturale.

Se preferisci un’esperienza più selvaggia, puoi visitare le terme libere del Bullicame, citate persino da Dante nella Divina Commedia, o le Piscine Carletti, immerse nella campagna viterbese e accessibili gratuitamente.

5. Il Parco dei Mostri di Bomarzo

A pochi chilometri da Viterbo si trova uno dei luoghi più surreali del Lazio: il Parco dei Mostri di Bomarzo, conosciuto anche come Sacro Bosco. Questo giardino rinascimentale, voluto dal principe Pier Francesco Orsini nel XVI secolo, è popolato da gigantesche sculture in pietra raffiguranti mostri, divinità e creature mitologiche.

Tra le opere più iconiche spicca l’Orco, una gigantesca testa con la bocca spalancata in cui si può entrare, e la Casa Pendente, che sembra sfidare le leggi della gravità. Il parco è perfetto per una gita fuori porta all’insegna del mistero e dell’avventura.

6. Villa Lante

Nel borgo di Bagnaia, a pochi minuti da Viterbo, sorge Villa Lante, una delle ville rinascimentali più belle d’Italia. Il suo fiore all’occhiello sono i giardini all’italiana, impreziositi da fontane scenografiche, scalinate in pietra e due eleganti palazzine cinquecentesche.

Tra gli angoli più suggestivi c’è la Fontana dei Delfini, un capolavoro d’ingegneria idraulica che regala un’atmosfera incantata. Passeggiare nei giardini di Villa Lante è un’esperienza unica, un viaggio tra arte, natura e armonia.

7. Museo Civico e Museo del Colle del Duomo

tra le 10 cose da vedere a Viterbo, il Museo del Colle del Duomo rappresenta il terzo elemento del prestigioso complesso che comprende il Palazzo dei Papi e la Cattedrale di San Lorenzo. Inaugurato nel 2005, il museo raccoglie un’ampia selezione di reperti archeologici, opere d’arte e manufatti sacri, offrendo un’affascinante panoramica sulla storia di Viterbo e della Tuscia. La sezione archeologica conserva testimonianze di epoca etrusca, romana e medievale, tra cui spiccano il sarcofago etrusco in terracotta e la maestosa Dea dell’Abbondanza, un’opera di origine romana di straordinaria bellezza.

Nella galleria d’arte, anche se non vastissima, sono custodite alcune opere di eccezionale valore. Tra queste spicca la celebre Madonna della Carbonara, un’icona dipinta a Roma secondo la tradizione bizantina, accanto alla raffinata Madonna col Bambino di Benvenuto di Giovanni, realizzata su foglia d’oro. Meritano attenzione anche la Madonna con Bambino di Bartolomeo Cavarozzi e la suggestiva Crocifissione di Viterbo, attribuita a Michelangelo.

La sezione dedicata all’Arte Sacra raccoglie oggetti di inestimabile valore, tra cui i preziosi paramenti appartenuti a Papa Giovanni XXI e Pio IX, oltre a manufatti ecclesiastici utilizzati da cardinali e vescovi. Tra i pezzi più significativi spicca la veste di San Bonifacio, un capo liturgico risalente al XII secolo che rappresenta una delle testimonianze più antiche della tradizione cristiana locale.

Anche il Museo Civico di Viterbo è una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte. La sua Pinacoteca vanta capolavori come le due opere di Sebastiano del Piombo, tra cui la straordinaria Pietà e la suggestiva Flagellazione. Tra i dipinti esposti si trovano anche lavori di Salvator Rosa e Pietro da Cortona, oltre a una splendida collezione di ceramiche della celebre bottega dei Della Robbia.

Una menzione speciale merita l’ottava sala, dove è conservato uno dei tesori più affascinanti del museo: il maestoso Presepe, una pala d’altare dipinta nel 1488 dal pittore viterbese Antonio del Massaro, noto come “il Pastura”. Allievo di grandi maestri come Pinturicchio e Perugino, il Pastura ha saputo trasmettere nella sua opera un senso di profondità e armonia che ancora oggi incanta i visitatori.

8. Palazzo dei Priori

Tra le 10 cose da vedere a Viterbo, il Palazzo dei Priori è una tappa imperdibile, un luogo che racchiude secoli di storia, arte e curiosità legate alla città. Non lasciarti ingannare dalla sua facciata sobria e imponente: al suo interno si celano ambienti riccamente decorati e un passato affascinante tutto da scoprire.

Superato il portico d’ingresso, ci si ritrova in un ampio cortile interno, impreziosito da una scenografica fontana seicentesca sorretta da due leoni e arricchita da una palma. Da qui, uno scalone monumentale conduce al piano nobile, dove si trova la suggestiva Cappella del Palazzo, un piccolo gioiello adornato da affreschi dedicati alla Vergine. Al centro dell’altare spicca la meravigliosa Visitazione di Bartolomeo Cavarozzi, una delle opere più significative del palazzo.

All’interno del complesso si susseguono diverse sale di rappresentanza, tra cui la Sala della Madonna, la Sala del Consiglio e la Sala dei Paesaggi. Tuttavia, il vero capolavoro è la Sala Regia, un ambiente maestoso le cui decorazioni raccontano la storia e le glorie di Viterbo. Qui sono raffigurate le (presunte) origini mitologiche della città, basate sugli scritti dello studioso Annio da Viterbo, il quale nel XV secolo realizzò una delle più grandi falsificazioni storiche.

Annio scrisse un’opera in 17 volumi, le Antiquitatum variarum, in cui sosteneva che Viterbo fosse stata fondata da Noè con il nome di “Etursia”. Per dare credibilità alla sua narrazione, creò falsi documenti e reperti archeologici, riuscendo persino a convincere Papa Sisto IV, che fece affrescare la Sala Regia con dipinti ispirati a questa leggenda. Qui si possono ammirare scene raffiguranti Noè e la nascita della città, oltre ai 36 castelli che un tempo erano sotto il controllo di Viterbo.

Un altro elemento di grande fascino è il soffitto a cassettoni, che cela alcuni dettagli insoliti scoperti durante i restauri del 1999-2000. Tra questi spicca la figura di una coppia di contadini in atteggiamento intimo, il ritratto di Michele Paleologo dipinto seminudo, e l’immagine di un uomo che, attraverso una porta fittizia, sembra entrare nella sala con una fiaschetta di vino in mano, un dettaglio ironico e fuori dagli schemi per un ambiente così solenne.

9. Risveglio di Seward Johnson

Nel cuore della Valle Faul, nei pressi del parcheggio di Porta Faul, si trova una delle sculture più suggestive di Viterbo: “Il Risveglio” (The Awakening) di Seward Johnson. Quest’opera monumentale raffigura un gigante che sembra emergere dal sottosuolo, con una mano, un piede e un volto espressivo che affiorano dalla terra, dando l’impressione di un colosso intrappolato che tenta di liberarsi.

Realizzata in alluminio, la scultura trasmette un forte senso di movimento e tensione, lasciando spazio a molteplici interpretazioni. Potrebbe rappresentare il risveglio dell’umanità, un invito alla consapevolezza o, più semplicemente, una scena surreale che gioca con la percezione dello spettatore. L’effetto scenografico è sorprendente e rende quest’opera un punto perfetto per scattare fotografie originali.

L’installazione di Seward Johnson ha una storia affascinante: realizzata nel 1980 per l’International Sculpture Conference Exhibition, ha cambiato diverse collocazioni prima di arrivare a Viterbo. Inizialmente esposta negli Stati Uniti, ha fatto tappa a Siracusa, a Roma, fino a trovare la sua attuale sede nella città dei papi. L’artista è celebre anche per la scultura “Embracing Peace” (Unconditional Surrender), che immortala l’iconico bacio tra il marinaio e la crocerossina a Times Square alla fine della Seconda Guerra Mondiale, oggi visibile a Civitavecchia.

10. Santa Rosa, Santa Maria Nuova e San Silvestro

Tra le 10 cose da vedere a Viterbo, un posto di rilievo spetta alla chiesa e al monastero di Santa Rosa, cuore della devozione per la santa patrona della città. La chiesa, ricostruita nel 1850, custodisce dal 1258 il corpo incorrotto di Santa Rosa, oggetto di venerazione da parte dei fedeli. In origine, la struttura era decorata con affreschi di Benozzo Gozzoli, purtroppo andati perduti e oggi sostituiti da riproduzioni.

Chi visita Viterbo nel periodo giusto non può perdere la spettacolare Macchina di Santa Rosa, un evento unico al mondo che si svolge il 3 settembre. Durante questa solenne processione, un’enorme torre illuminata alta 30 metri viene trasportata a spalla da un centinaio di uomini, noti come i Facchini di Santa Rosa, attraverso le vie del centro storico. Un’esperienza che unisce fede, tradizione e spettacolarità.

Non lontano, un’altra chiesa carica di storia è quella di San Silvestro, risalente a prima dell’anno 1000. Questo edificio è legato a un evento drammatico: nel 1271, durante una messa, Guido di Montfort assassinò il principe Enrico di Cornovaglia per vendicare la morte del padre, un episodio talmente rilevante da essere menzionato da Dante nella Divina Commedia.

Tra le chiese più affascinanti della città, spicca Santa Maria Nuova, situata ai margini del quartiere medievale di San Pellegrino. Questa chiesa ha un forte legame con la storia viterbese: per secoli è stata il luogo in cui si conservavano le finanze comunali e si tenevano le assemblee cittadine. Secondo la leggenda, riportata dallo studioso Annio da Viterbo, la chiesa sarebbe stata fondata nel 380 dai discendenti di Ercole, anche se più probabilmente venne edificata su un antico tempio dedicato a Giove, come suggerisce la raffigurazione del dio sulla facciata.

All’interno, la struttura a tre navate custodisce opere d’arte di grande valore, tra cui un suggestivo trittico con Cristo benedicente, venerato da secoli dai viterbesi. Una delle particolarità della chiesa è il pulpito esagonale, da cui San Tommaso d’Aquino predicò nel 1266. Un vero tesoro nascosto è poi il chiostro medievale, rimasto sepolto per secoli e riportato alla luce solo nel 1954.

Per chi desidera immergersi nella spiritualità e nella storia, questi luoghi sacri sono tappe fondamentali per comprendere l’identità di Viterbo e il profondo legame tra la città e le sue tradizioni religiose.

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