Duomo di Ascoli Piceno

Il Duomo di Ascoli Piceno, ufficialmente noto come Cattedrale di Santa Maria Madre di Dio e Sant’Emidio, è una delle chiese più importanti e significative non solo per la città di Ascoli Piceno, ma per tutta la regione Marche. Situata in Piazza Arringo,  una delle piazze di Ascoli Piceno, la Cattedrale di Sant’Emidio rappresenta il cuore religioso della città, oltre a essere il centro della vita cittadina fin dall’epoca romana. La sua storia millenaria, la ricchezza artistica e la profonda devozione che suscita, ne fanno un luogo di culto e un’attrazione imperdibile per chi visita la città.

Duomo Ascoli Piceno

La storia del Duomo di Ascoli Piceno, nonché l’attuale Cattedrale di Sant’Emidio Ascoli Piceno è il risultato di numerosi adattamenti e sovrapposizioni architettoniche che si sono susseguite tra il V e il XVI secolo. Le origini della cattedrale affondano le radici nel IV o V secolo, quando venne eretto il primo tempio cristiano su un precedente edificio di epoca romana. Alcuni ritrovamenti archeologici, scoperti durante i lavori di restauro della cripta nel 1967, suggeriscono che il sito ospitava un tempio pagano dedicato alle Muse, a Ercole o a Giunone.

Durante gli scavi condotti tra il 1882 e il 1883, furono rinvenuti resti della basilica civile del foro romano, che vennero utilizzati per costruire le sezioni più antiche della cattedrale, come il transetto, le basi delle absidi semicircolari e, secondo alcuni studiosi, anche la cupola, risalenti all’VIII o IX secolo.

Nel corso del tempo, la struttura subì diverse trasformazioni. Tra il V e il VI secolo, l’edificio acquisì la forma a croce latina con l’aggiunta della navata longitudinale e la costruzione delle absidi poligonali fortificate. L’elemento forse più significativo fu l’aggiunta della cupola a base ottagonale, inizialmente attribuita al vescovo longobardo Euclere, ma probabilmente costruita nel XI secolo sotto il vescovato di Bernardo II.

Un momento cruciale nella storia del Duomo di Ascoli Piceno avvenne quando la cattedrale, già dedicata alla Vergine Maria, fu anche dedicata a Sant’Emidio, il primo vescovo della città e martire cristiano. Questo avvenimento coincise con la costruzione della cripta per ospitare le reliquie del santo, consolidando il ruolo del duomo come centro della devozione locale.

La cattedrale mantenne il suo aspetto romanico fino al XV secolo, quando, sotto il vescovo Prospero Caffarelli, vennero avviati importanti lavori di rinnovamento. Tra questi, la demolizione dell’antica facciata e la costruzione di tre nuove navate. La nuova facciata rinascimentale, progettata da Cola dell’Amatrice, venne completata tra il 1529 e il 1539, donando alla cattedrale l’aspetto monumentale che possiamo ammirare oggi.

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Cattedrale di Sant’Emidio, Ascoli piceno: l’architettura

L’esterno del Duomo Sant’Emidio Ascoli Piceno è un capolavoro di architettura rinascimentale e romanica, un perfetto esempio di come le diverse epoche storiche si siano sovrapposte, creando un’armonia visiva di straordinaria bellezza.

La facciata, realizzata tra il 1529 e il 1539 su progetto di Cola dell’Amatrice, è caratterizzata da un ordine gigante, con colonne corinzie che scandiscono la struttura in tre parti. Costruita interamente in travertino, la facciata presenta un portale centrale inquadrato da colonne ioniche, e due grandi nicchie laterali che ospitano sedili in travertino. La parte superiore della facciata è arricchita da una balaustra terminale composta da colonnine, aggiunta nel 1592.

Le due torri campanarie, risalenti all’XI secolo, si ergono agli estremi della facciata. La torre di destra, adornata da una cuspide in laterizi e una balaustra, è leggermente più alta della torre di sinistra, conferendo un equilibrio asimmetrico all’intera struttura. Il fianco sinistro della cattedrale, risalente al 1485, è ornato da lesene corinzie scanalate e bifore gotiche decorate con colonnine tortili e trafori. L’ingresso laterale, conosciuto come Porta della Musa, è un esempio di stile rinascimentale, originariamente progettato come portale principale prima della costruzione della facciata attuale. La parte posteriore del duomo, con le sue absidi ottagonali e il tiburio, risale all’XI secolo e rappresenta la sezione più antica della cattedrale. Qui, si possono osservare grandi blocchi di travertino provenienti da edifici romani, a testimonianza delle radici storiche della costruzione.

Il Concerto Campanario

Un elemento distintivo della Cattedrale di Sant’Emidio Ascoli Piceno è il suo concerto campanario, composto da cinque campane di grande valore storico e simbolico:

  1. Sant’Emidio: La campana maggiore, realizzata nel 1655, pesa circa 28 quintali e suona un armonioso si bemolle. Durante l’occupazione francese del 1798, fu salvata dalla fusione per la costruzione di cannoni e successivamente ricollocata sulla torre.
  2. Marina: La campana più antica, fusa nel 1594, ha un peso di circa 15 quintali e un suono baritonale.
  3. Polisia: Dedicata alla giovane pagana convertita al Cristianesimo da Sant’Emidio, fu fusa nel 1630 e rifusa nel 1913.
  4. Lucertola: Fusa nel 1771, prende il nome dall’animale rappresentato sulla campana, simbolo della casa dei fonditori Donati.
  5. Marcuccia: La campana più piccola, fusa a metà del XIX secolo, è orientata verso il Colle San Marco, da cui prende il nome.

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Cattedrale di Sant’Emidio, Ascoli Piceno

L’interno del Duomo di Ascoli Piceno è altrettanto affascinante e ricco di opere d’arte e architettura che testimoniano la lunga storia del luogo. L’ampia aula interna, lunga 70 metri e larga 30, è divisa in tre navate da sei pilastri ottagonali, con una pianta a croce latina. Le volte, i capitelli rinascimentali e le lesene corinzie che adornano le pareti laterali conferiscono all’ambiente un’imponente solennità.

Nelle basi delle due torri campanarie inglobate nelle navate laterali, si trovano due ambienti. Quello di sinistra ospita oggetti legati a Sant’Emidio, tra cui il Braccio-reliquiario del Santo, un capolavoro dell’oreficeria italiana del XV secolo realizzato da Pietro Vannini. Questo prezioso reliquiario, decorato con smalti colorati e argento dorato, contiene un frammento osseo del Santo, rendendolo uno degli oggetti devozionali più importanti della città.

La cupola, che sormonta la zona del transetto, è un elemento architettonico di grande importanza storica. La sua costruzione, datata all’VIII secolo, è attribuita al vescovo Euclere e rappresenta un esempio di architettura bizantina con influenze gotiche.

Ascoli Piceno, Duomo: la Cappella della Madonna delle Grazie

Situata nella parte nord del transetto, la Cappella della Madonna delle Grazie è un luogo di particolare devozione. Restaurata nel 1958, la cappella ospita un piccolo tabernacolo a forma di tempietto rinascimentale, risalente al 1567, e una tavola dipinta a tempera raffigurante la Madonna delle Grazie, patrona della città e della diocesi di Ascoli Piceno. I mosaici delle pareti, realizzati nel 1961, raffigurano papa Giovanni XXIII e la proclamazione della Madonna come patrona della città.

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Cappella del Santissimo Sacramento

Quasi al termine della navata destra, si apre la Cappella del Santissimo Sacramento, un’opera architettonica di grande pregio progettata nel 1689 e completata nel 1838. La cappella, a pianta ottagonale irregolare, è decorata con stucchi dorati e trompe-l’œil a monocromo, e ospita uno degli elementi artistici più preziosi della cattedrale: il Polittico di Sant’Emidio di Carlo Crivelli.

Questo capolavoro, realizzato nel 1473, è composto da tre ordini di tavole raffiguranti Santi e Apostoli, incorniciati da una struttura gotica intagliata e traforata. Il polittico, trasferito nella cappella nel 1894, è uno dei pochi esempi di opere d’arte rinascimentale giunte integre fino ai giorni nostri.

Cripta Duomo, Ascoli Piceno

La cripta della Cattedrale di Sant’Emidio di Ascoli Piceno è uno degli spazi più suggestivi e storicamente significativi dell’intero complesso. Accessibile dalle scalinate laterali al termine delle navate, la cripta si estende sotto il presbiterio e corrisponde all’area della Basilica del Foro romano.

Costruita nell’XI secolo per ospitare le spoglie di Sant’Emidio e dei suoi compagni, la cripta è suddivisa in sette navatelle, sostenute da 64 colonne di travertino, molte delle quali provenienti da antichi edifici romani. Al centro della cripta, sotto l’altare maggiore, si trova la tomba di Sant’Emidio, un sarcofago pagano del III secolo riutilizzato per contenere le reliquie del Santo.

Le pareti della cripta sono decorate con memorie funebri dedicate a vescovi e nobili cittadini, trasportate qui dalla chiesa superiore durante i lavori ottocenteschi. Recenti lavori di restauro hanno portato alla luce un vasto ciclo pittorico risalente ai secoli XIII e XIV, che aggiunge ulteriore valore storico e artistico a questo spazio sacro.

La Sagrestia

La sagrestia, situata nella parete di fondo del transetto destro, è un ambiente di grande valore artistico e storico. Costruita tra il 1415 e il 1425, la sagrestia è decorata con volte a crociera affrescate e ospita un monumentale lavabo in travertino realizzato da Giuseppe Giosafatti. L’arredo interno, composto da un grande bancone di noce e altri armadi decorati, è opera di Antonio Moys di Anversa, ebanista fiammingo attivo ad Ascoli nel XVI secolo.

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Il Coro Ligneo e gli Organi a Canne

Alle spalle dell’altare maggiore, sull’emiciclo della tribuna, si trova un magnifico coro ligneo in stile gotico, realizzato in legno di noce da Giovanni di Matteo e suo figlio Paolino tra il 1443 e il 1448. Il coro, arricchito da stalli aggiuntivi provenienti dalla chiesa di San Pietro Martire, è un esempio straordinario di arte intagliata, con decorazioni floreali e pannelli dipinti che raffigurano scene bibliche e santi.

La cattedrale ospita anche due pregevoli organi a canne, realizzati dalla famiglia Paci, noti artisti e organari attivi ad Ascoli tra il XVIII e il XIX secolo. Il primo, situato nella cantoria sulla controfacciata, è un’opera del 1873 di Vincenzo Paci, mentre il secondo, un positivo a tastiera corta, fu realizzato nel 1854 riutilizzando parti di un precedente organo di Gaetano Callido.

Visitare ad Ascoli Piceno, la Cattedrale di Sant’Emidio, significa immergersi in un’atmosfera sacra, dove la fede e la bellezza si fondono per creare un’esperienza spirituale e culturale unica. La cattedrale non è solo il simbolo religioso di Ascoli Piceno, ma un monumento che testimonia la ricchezza e la continuità di una tradizione millenaria. Che siate appassionati di storia, arte o spiritualità, una visita al Duomo di Ascoli Piceno è un’esperienza imperdibile che vi lascerà un ricordo indelebile.

Informazioni:

Email: curia@ap.chiesacattolica.it
Numero di Telefono +39 0736 259901

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