La città marchigiana di Ascoli Piceno è circondata da montagne, aree naturali e dista solamente 30 km dal mare. Conosciuta anche come la città delle 100 torri, con un carattere medievale e rinascimentale, offre un patrimonio culturale tutto da scoprire, tra cui diversi musei davvero interessanti!
Sarà difficile annoiarsi e troverai sicuramente svariate attività tra cui scegliere, per passare un magnifico soggiorno ad Ascoli Piceno. Continua a leggere per saperne di più su tutti i musei di Ascoli Piceno!
Musei Civici Ascoli Piceno
Avrai davvero una vasta scelta visitando questa perla delle Marche, piena di arte, cultura, architettura, tradizioni e anche buon cibo. Ascoli e i suoi musei ti lasceranno piacevolmente stupito durante il tuo soggiorno. Scopri cosa vedere ad Ascoli Piceno e lasciati sorprendere dai suoi tesori.
Ti proponiamo di seguito i migliori musei di Ascoli Piceno, davvero imperdibili durante la tua prossima visita in questa città.
Pinacoteca civica
La Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno è una delle principali istituzioni culturali della città, rappresentando un punto di riferimento per gli amanti dell’arte. Fondata ufficialmente il 4 agosto 1861 grazie agli sforzi di due artisti ascolani, Giorgio Paci e Giulio Gabrielli, la pinacoteca è ospitata nell’imponente Palazzo dell’Arengo, situato in Piazza Arringo. Al suo interno, la collezione vanta oltre 800 opere d’arte, tra cui dipinti, sculture e ceramiche, che abbracciano un periodo che va dal Medioevo al Novecento.
La pinacoteca conserva capolavori di artisti di fama mondiale come Carlo Crivelli, con i suoi due trittici di Valle Castellana del XV secolo, Tiziano, con “San Francesco riceve le stigmate”, e Cola dell’Amatrice, con “La salita al Calvario”. Tra i tesori esposti spicca anche il Piviale del XIII secolo, un’opera di manifattura inglese donata al Duomo di Ascoli Piceno da Papa Niccolò IV.
Un altro pezzo di grande rilievo è il dipinto “Passeggiata amorosa” di Giuseppe Pellizza da Volpedo, considerato uno dei più bei dipinti del Novecento in Europa. La pinacoteca si arricchì ulteriormente nel 1909 grazie alla donazione di 12.000 stampe e disegni da parte di Giulio Gabrielli, e successivamente con il legato Ceci, una collezione di oltre cento opere lasciate alla città dal chirurgo Antonio Ceci.
Gli interni della pinacoteca sono arredati con mobili del XVIII e XIX secolo, comprese preziose consolle, poltrone, specchiere e cassettoni, oltre a lampadari e tendaggi provenienti da Murano, che contribuiscono a ricreare l’atmosfera di un palazzo aristocratico. Questo ambiente raffinato rende la visita alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno un’esperienza immersiva, dove arte e storia si fondono armoniosamente.
La pinacoteca è meritevole di una visita durante il vostro soggiorno ad Ascoli Piceno, rappresentando un’importante tappa per chi desidera esplorare i musei di Ascoli Piceno e immergersi nella ricca tradizione artistica della città.
Biglietti e Orari:
A partire dal 1° aprile, la Pinacoteca sarà aperta dal martedì alla domenica, inclusi festivi e prefestivi, dalle 10:00 alle 19:00. Nei mesi di luglio e agosto 2024, l’orario di apertura si estenderà anche al lunedì, con accesso tutti i giorni, festivi e prefestivi compresi, dalle 10:00 alle 19:00. Inoltre, nei giorni 19 e 26 luglio, e 12, 23 e 30 agosto, sarà prevista un’apertura serale fino alle 23:00.
Dal 1° ottobre, la Pinacoteca seguirà il seguente orario:
- Martedì al venerdì: 10:00 – 13:00 e 15:00 – 18:00
- Sabato, domenica, festivi e prefestivi: 11:00 – 18:00
La Pinacoteca resterà chiusa il 25 dicembre. Si ricorda ai visitatori che l’ultimo ingresso è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura. Il biglietto di ingresso intero è di 8 euro, ridotto 5 euro, ridotto scuole 2 euro, unico musei intero 15, unico musei ridotto 12 euro.
Museo dell’Arte Ceramica
Tra i musei di Ascoli Piceno, il Museo dell’Arte Ceramica è uno dei più affascinanti e rappresentativi della tradizione artigianale della città. Situato nelle vicinanze della Chiesa di San Tommaso, il museo offre un ricco percorso espositivo suddiviso in cinque sezioni, che raccontano la storia della produzione ceramica ad Ascoli Piceno dal XV secolo fino al Novecento.
La collezione include preziosi bacini in maiolica arcaica del XV secolo, insieme a vasi, piatti, urne, caffettiere e tazze realizzate dalle principali manifatture locali, come Paci (1808-1856), Matricardi (1920-1929) e F.A.M.A. Una sezione particolarmente interessante è dedicata al legato di Antonio Ceci, medico e collezionista ascolano, che nel 1920 donò al Comune di Ascoli una serie di oggetti provenienti dalle manifatture ceramiche di Deruta, Faenza, Montelupo, Savona e Genova.
Di grande rilievo è anche la sezione dedicata alle mattonelle dipinte dai celebri artisti castellani Francesco e Carlo Antonio Grue e Berardino Gentili, provenienti dal convento di Sant’Angelo Magno ad Ascoli. Queste opere testimoniano l’elevata qualità artistica raggiunta nella lavorazione della ceramica in questo territorio.
Il Museo dell’Arte Ceramica di Ascoli Piceno dispone anche di un laboratorio attrezzato, corredato di tornio e forni, che offre un’opportunità unica di vedere da vicino il processo di lavorazione della ceramica. Questo museo, con il suo patrimonio artistico e culturale, rappresenta una tappa imperdibile per chiunque visiti ad Ascoli Piceno, i musei.
Orari e Biglietti:
A causa dei lavori in corso in Piazza San Tommaso, per tutto il mese di giugno 2024, l’accesso al museo sarà possibile esclusivamente da Via dei Saladini. Gli orari di apertura saranno i seguenti:
- Dal 1° aprile: venerdì, sabato, domenica, festivi e prefestivi dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.
- Dal 1° ottobre: sabato e domenica, festivi e prefestivi dalle 15:00 alle 18:00.
Si informa che l’ultimo ingresso al Museo dell’Arte Ceramica è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura. Il prezzo del biglietto è di 4 euro intero, 2 euro ridotto.
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Museo Archeologico di Ascoli Piceno
Il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno è uno dei più importanti e affascinanti tra i musei di Ascoli Piceno, offrendo una panoramica completa della storia del territorio dal Paleolitico fino all’epoca romana. Situato nel rinascimentale Palazzo Panichi in Piazza Arringo, un edificio che appartenne alle famiglie Spinola e Panichi, il museo si sviluppa su tre piani, ciascuno dedicato a una fase storica diversa: la preistoria, la civiltà picena e l’era romana.
Una delle sezioni più interessanti del museo archeologico Ascoli Piceno è quella dedicata alla civiltà picena, dove i visitatori possono ammirare una collezione di cinquanta ghiande missili, proiettili con iscrizioni che raccontano la resistenza dei Piceni contro l’invasione romana. Questi reperti offrono un’affascinante testimonianza della vita e delle tradizioni di questo antico popolo, noto per la sua capacità di combinare praticità e bellezza.
Tra le altre meraviglie esposte, il museo conserva un raro mosaico di età imperiale che raffigura un volto virile, il cui aspetto cambia a seconda del punto di osservazione: un giovane o un vecchio barbuto, un gioco ottico che probabilmente divertiva gli ospiti durante i banchetti di un ricco proprietario romano. Recentemente, la collezione si è arricchita di nuovi reperti di età romana ritrovati durante scavi nel centro storico della città, ampliando ulteriormente il valore del museo Ascoli Piceno.
Nel vasto salone d’onore del museo è oggi collocato un elaborato fregio cinquecentesco, che un tempo ornava la facciata del palazzo, aggiungendo un ulteriore tocco di storicità all’edificio stesso. Il Museo Archeologico di Ascoli Piceno è una tappa imperdibile per chi desidera esplorare i musei a Ascoli Piceno e scoprire la ricca storia e cultura di questa antica città.
Picenoworld Museum
Un viaggio immersivo e interattivo attraverso la nascita e il declino della civiltà picena: grazie a videoproiezioni, ricostruzioni 3D e tecnologie di gesture recognition, è possibile scoprire il vasto patrimonio storico, artistico e antropologico legato al popolo piceno. Il percorso espositivo si articola in diversi nuclei tematici, che vanno dai primi sviluppi della civiltà picena, passando per l’arte, l’artigianato, il commercio, fino a esplorare i culti religiosi. Il tutto è presentato attraverso la prospettiva di Giulio Gabrielli, un archeologo del XIX secolo che dedicò gran parte della sua vita allo studio approfondito della storia dei Piceni. Questa esperienza unica arricchisce l’offerta culturale dei musei Ascoli Piceno.
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Musei della Cartiera Papale
Pochissime città in Italia possono offrire ai visitatori l’opportunità di esplorare un polo manifatturiero rinascimentale, ma Ascoli Piceno è tra queste. Grazie al restauro dell’antica Cartiera Papale, situata facilmente raggiungibile dopo aver superato il quartiere della Piazzarola e scendendo verso il fiume Castellano attraverso il Ponte di Porta Cartara, i turisti possono immergersi in un’esperienza unica. La cartiera, costruita su ordine di Giulio II, sfruttava la forza motrice del fiume per azionare i macchinari. Oggi, una fedele ricostruzione permette ai visitatori di apprezzare l’ingegno degli architetti rinascimentali, che riuscivano a combinare estetica e funzionalità nei loro progetti industriali.
La struttura ospita periodicamente laboratori che offrono ai visitatori la possibilità di produrre un foglio della preziosa carta bambagina, una delle più ricercate in Europa. Inoltre, gli spazi un tempo dedicati all’essiccazione della carta sono stati trasformati nel Museo dell’Acqua di Ascoli Piceno, un percorso interattivo che esplora il rapporto tra gli insediamenti umani e la trasformazione del paesaggio attraverso l’uso dell’acqua, un elemento vitale per la civiltà.
Un’altra area della Cartiera Papale è dedicata alla collezione botanica del naturalista ascolano Antonio Orsini, che ha studiato intensamente il territorio appenninico e identificato numerose nuove specie botaniche che oggi portano il suo nome. Questo spazio, insieme alle mostre temporanee dedicate alla scienza e alla tecnologia, arricchisce ulteriormente l’offerta culturale di musei Ascoli Piceno.
Museo dell’Alto Medioevo
Il più recente tra i musei Ascoli Piceno, il Museo dell’Alto Medioevo, si trova all’interno del maestoso Forte Malatesta, uno degli edifici fortificati rinascimentali più imponenti e affascinanti d’Italia. Questo sito monumentale, che ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli, fu originariamente un luogo di culto e preghiera prima di essere trasformato in un possente fortilizio dall’architetto Antonio da Sangallo il Giovane su commissione di Papa Paolo III Farnese nel 1549.
Dopo un lungo e complesso restauro, il Forte Malatesta ha riaperto le sue porte e ora ospita numerose mostre temporanee di arte contemporanea. Al terzo piano, dal marzo 2013, sono stati collocati in modo permanente i reperti altomedievali provenienti da Ascoli Piceno, dal territorio di Acquasanta e dal borgo di Castel Trosino, dove nel 1902 fu scoperta una vasta necropoli longobarda. Alcuni dei ricchi corredi funerari rinvenuti, originariamente trasferiti a Roma, sono stati parzialmente restituiti grazie a un accordo tra il Comune di Ascoli Piceno, il Ministero per i Beni Culturali e la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche.
Questi reperti, che includono armi, finimenti per cavalli, collane, orecchini e anelli, testimoniano l’abilità degli artigiani dell’epoca nella lavorazione dei metalli e dell’oro. Il Museo dell’Alto Medioevo di Ascoli Piceno offre ai visitatori un viaggio affascinante nel passato, arricchito da sofisticati strumenti multimediali che permettono di approfondire la conoscenza dei reperti esposti attraverso immagini e schede informative. Questo museo rappresenta un importante punto di riferimento per chiunque sia interessato all’archeologia e alla storia medievale.
Teatro Ventidio Basso
Il Teatro Ventidio Basso è uno dei 75/80 teatri storici delle Marche, restaurati negli anni ’90 grazie a un progetto europeo promosso dalla regione. Questi teatri sono ciò che resta dei 120 censiti al momento dell’Unità d’Italia, molti dei quali sono stati demoliti o convertiti in cinema.
Ascoli Piceno è stata tra le prime città a riconoscere l’importanza di uno spazio teatrale, realizzando il primo teatro, sempre denominato Ventidio Basso, in legno, nella sala della Vittoria. Alla fine del ‘700, ci si rese conto che il teatro, oltre a essere troppo piccolo, rappresentava un rischio per la vicinanza al deposito dell’archivio comunale: un incendio avrebbe potuto distruggere tutti i documenti storici della città. Negli anni ’30 dell’800, si sviluppò l’idea di costruire un teatro all’interno di quella sala, ma l’architetto Ignazio Cantalamessa ritenne l’impresa impraticabile. Così, nel 1839, un gruppo di appassionati, sostenuto dal comune, avviò la costruzione dell’attuale Teatro Ventidio Basso, che ha mantenuto il nome del precedente.
Questo teatro è oggi una delle preziose testimonianze della ricca offerta culturale dei musei di Ascoli Piceno, contribuendo al patrimonio storico e artistico della città.
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Galleria d’arte contemporanea “O. Licini”
Un altro museo di Ascoli Piceno da non perdere è la Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, un’istituzione di spicco che rappresenta il vivace panorama artistico del Novecento. Inaugurata inizialmente nel 1964 come Civica Galleria dell’Arte Grafica Moderna per opera del pittore Ernesto Ercolani, la galleria nasceva con l’obiettivo di colmare un vuoto culturale nella città. Situata nelle sale del cinquecentesco Palazzo Malaspina, la collezione originaria era limitata alla grafica. Tuttavia, nel 1977, la galleria si espanse, diventando la Civica Galleria d’Arte Contemporanea, uno dei musei più importanti di Ascoli Piceno.
La galleria ospita un’ampia collezione di opere di artisti di fama internazionale come Lucio Fontana, Roberto Matta, Hans Hartung, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis e Gino Severini. Negli anni ’90, il patrimonio museale si arricchì ulteriormente con l’acquisizione di 40 dipinti e 38 disegni di Osvaldo Licini, donati dalla collezione di Caterina Celi Hellstrom, figlia adottiva della moglie di Licini. Grazie a questa importante donazione, nel 1999 la galleria si trasferì nell’ex convento di Sant’Agostino e fu intitolata al Maestro di Monte Vidon Corrado, permettendo ai visitatori di ripercorrere l’intero percorso creativo di Licini, dal figurativo all’astratto.
Nel 2007, la galleria si è ulteriormente arricchita con la concessione in deposito di 50 disegni preparatori realizzati da Tullio Pericoli nel 1988 per la decorazione della Sala Garzanti di Milano, grazie alla Fondazione Carisap.
Situata vicino al centro storico di Ascoli Piceno, la Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” è facilmente raggiungibile e offre un’esperienza imperdibile per chiunque desideri esplorare il ricco panorama artistico del Novecento italiano, rendendola una tappa fondamentale tra i musei ad Ascoli Piceno. Il biglietto d’ingresso ha un costo di soli 4€, rendendo l’accesso a questa straordinaria collezione alla portata di tutti.
Orari e Biglietti:
A partire dal 1° aprile, gli orari di apertura della Galleria d’Arte Contemporanea saranno i seguenti:
- Giovedì: dalle 15:00 alle 19:00
- Venerdì, sabato, domenica, festivi e prefestivi: dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
Dal 1° ottobre, invece, i nuovi orari saranno:
- Venerdì: dalle 15:00 alle 18:00
- Sabato e domenica, festivi e prefestivi: dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
Si ricorda ai gentili visitatori che l’ultimo ingresso al museo è consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura. Il prezzo del biglietto è di 4 euro intero, 2 euro ridotto.