Il Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno è uno degli edifici storici più rappresentativi della città di Ascoli Piceno. Situato nel centro storico di Ascoli Piceno, il palazzo domina la famosa Piazza del Popolo, una delle piazze più belle d’Italia, considerata il “salotto buono” della città. Con la sua maestosa torre medievale merlata e le sue linee austere, il Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno incarna secoli di storia e cultura, diventando un simbolo del potere politico e dell’identità cittadina.
Storia del Palazzo dei Capitani Ascoli Piceno
Le origini del Palazzo dei Capitani del Popolo Ascoli Piceno risalgono al XIII secolo, in un periodo in cui Ascoli stava vivendo una fase di grande espansione commerciale e politica. La costruzione del palazzo fu resa necessaria dall’esigenza di creare una sede adeguata per le nuove funzioni amministrative e politiche della città, dato che il vecchio Palazzo del Comune non era più sufficiente a soddisfare queste esigenze. Fu in questo contesto che il palazzo divenne la residenza dei Capitani di Ascoli Piceno, una figura istituzionale che aveva il compito di guidare le milizie cittadine e di esercitare il potere legislativo.
Nel corso dei secoli, il palazzo fu testimone di numerosi eventi storici significativi. Durante il XIII secolo, quando Ascoli era un libero comune, l’edificio divenne il centro della vita politica della città. Fu qui che si svolgevano le riunioni del Consiglio Generale, e il palazzo assunse il ruolo di sede delle principali istituzioni comunali. La sua importanza crebbe ulteriormente quando divenne anche la sede dei Podestà, i funzionari incaricati di esercitare i poteri esecutivi, giudiziari e di polizia.
Uno degli episodi più drammatici nella storia del Palazzo dei Capitani Ascoli Piceno avvenne nel Natale del 1535, quando alcune delle famiglie nobili più potenti della città, tra cui i Guiderocchi, i Malaspina e i Parisani, si ribellarono contro il governo cittadino e si asserragliarono all’interno del palazzo. Questo evento culminò in un assedio durante il quale l’edificio fu incendiato su ordine del commissario pontificio Giovan Battista Quieti. Il palazzo bruciò per due giorni consecutivi, causando danni incalcolabili. Nonostante questo, il palazzo fu ricostruito e continuò a svolgere il suo ruolo centrale nella vita politica di Ascoli Piceno.
Nel XVI secolo, sotto il papato di Giulio II e Leone X, il Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno fu ulteriormente ampliato e rinnovato, assumendo la sua forma attuale. In seguito, nel 1564, divenne la sede dei Governatori Pontifici, una funzione che mantenne fino al 1860, quando Ascoli Piceno fu annessa al Regno d’Italia. Da allora, il palazzo ha attraversato varie fasi di utilizzo, passando dallo Stato alla Provincia e infine, nel 1902, al Comune di Ascoli Piceno.
Durante il ventennio fascista, il palazzo fu sede del Partito Nazionale Fascista e fu chiamato “Casa del Littorio”. Successivamente, divenne la sede del Comando di Liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni ’60 e ’80, il palazzo fu oggetto di importanti lavori di restauro che ne hanno preservato l’integrità strutturale e architettonica. Oggi, il Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno è sede dell’Assessorato alla Cultura e ospita regolarmente mostre temporanee e riunioni del Consiglio Comunale.
Leggi anche: Cosa vedere ad Ascoli Piceno
Ascoli Piceno, Palazzo dei Capitani del Popolo: l’Architettura
L’architettura del Palazzo Capitani di Ascoli Piceno è un vero e proprio mosaico di stili e influenze, risultato di secoli di interventi edilizi che hanno arricchito l’edificio con elementi unici e distintivi. Il palazzo non fu costruito ex novo, ma fu il risultato dell’accorpamento di almeno due edifici preesistenti risalenti al XII secolo, uno dei quali è testimoniato dalla torre gentilizia incorporata nella struttura. Questi edifici, a loro volta, poggiavano su fabbriche di epoca romana, conferendo al palazzo una base storica molto antica.
La facciata principale del Palazzo dei Capitani del Popolo si affaccia su Piazza del Popolo e rappresenta un capolavoro di architettura rinascimentale. Al centro della facciata si apre il portale principale, opera di Lazzaro di Francesco, detto il Ferrone, sormontato da una statua dedicata a papa Paolo III. Questo monumento fu aggiunto durante i lavori di ristrutturazione del XVI secolo, e fu scolpito dal maestro fiorentino Simone Cioli. L’iscrizione alla base della statua recita: “PAVLO III PONT. MAX OB SADATOS CIVIVM TVMVLTVS STATVAM HANC ASCVLUM PACE FRVENS EREXIT KAL.MARTI MDXLIX”.
Ai lati del portale principale si trovano due loggette con bifore, risalenti al XV secolo, che aggiungono un tocco di eleganza e leggerezza alla solida struttura in travertino. La porzione più alta della facciata è caratterizzata da sette finestre del XVI secolo e da due balconcini angolari che conferiscono al palazzo un aspetto nobile e imponente.
Un altro elemento architettonico di grande interesse è la torre medievale, situata a sinistra del prospetto principale. Questa torre gentilizia, risalente al XIII secolo, fu riadattata a campanile e presenta monofore in asse, cornici marcapiano, merlatura e cuspide. All’interno della torre sono collocate due campane, una delle quali, la maggiore, chiamata Pacifica, fu rifusa nel 1547 e decorata con iscrizioni e figure in onore della Vergine Maria e di Cristo Re.
Mentre l’interno del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno è altrettanto ricco di elementi storici e artistici. Tra le sale più importanti spicca la Sala della Ragione, un vasto spazio situato nell’ala nord del palazzo, che fu la sede del Consiglio dei Cento e che oggi ospita le riunioni del Consiglio Comunale di Ascoli Piceno. La sala fu rinnovata nel 1482 e conserva ancora un affresco del XV secolo attribuito a Pietro Alemanno. Il soffitto della sala è decorato con dodici pannelli dipinti su legno, risalenti ai secoli XVIII e XIX.
Un’altra sala di grande interesse è la Sala degli Stemmi, situata al terzo piano del palazzo. Questa sala prende il nome dalla fascia affrescata che corre lungo le quattro pareti, raffigurante emblemi e stemmi gentilizi dei Governatori Pontifici dell’Ottocento. La Sala dei Savi, o Sala Inferiore, fu invece ristrutturata e arredata dall’architetto Vicenzo Pilotti nel 1938.
All’interno del palazzo si trova anche un’area archeologica di grande valore storico. Questa area si apre nello spazio del piano terreno e offre ai visitatori la possibilità di esplorare le strutture di ambienti sovrapposti, risalenti al periodo repubblicano, all’era imperiale e all’epoca medievale. Il percorso archeologico è accessibile attraverso una passerella che segue il perimetro degli scavi, permettendo di ammirare i resti di epoche passate.
Scopri anche: Cosa si mangia di buono ad Ascoli
Il Palazzo dei Capitani Ascoli Piceno Oggi
Oggi, ad Ascoli Piceno, il Palazzo dei Capitani è uno dei principali luoghi di interesse turistico della città. La sua posizione centrale, affacciata su Piazza del Popolo, di fianco allo storico Caffè Meletti, lo rende facilmente accessibile e visitabile per chiunque si trovi ad Ascoli Piceno. Il palazzo non è solo un monumento storico di grande valore, ma anche un centro culturale attivo, che ospita mostre temporanee, eventi culturali e le riunioni del Consiglio Comunale.
La residenza dei Capitani Ascoli Piceno rappresenta un perfetto esempio di come un edificio storico possa essere adattato e utilizzato per scopi contemporanei, senza perdere il suo fascino e la sua importanza storica. Ogni anno, migliaia di visitatori giungono ad Ascoli Piceno per ammirare il Palazzo dei Capitani del Popolo ad Ascoli Piceno, attratti dalla sua bellezza architettonica e dalla ricchezza della sua storia.
Il palazzo è anche un luogo di memoria, dove sono conservati e celebrati gli eventi che hanno segnato la storia della città. La sua architettura, i suoi affreschi, le sue sale e la sua torre sono testimoni silenziosi di secoli di vicende politiche, sociali e culturali, che hanno contribuito a definire l’identità di Ascoli Piceno.
Palazzo Dei Capitani Ascoli Piceno: Orari
L’area archeologica è visitabile su richiesta, previa comunicazione (turismo@comune.ap.it / fax: 0736 244976), nei seguenti orari: 9:00 – 12:00 e 15:00 – 18:00, sia nei giorni feriali che festivi.