Ascoli Piceno, una città ricca di storia e cultura, è conosciuta come la “Capitale dei Piceni” e si distingue per la sua architettura in travertino, un materiale che caratterizza gran parte del suo patrimonio artistico e urbano. Ma come è nata Ascoli Piceno e quale significato racchiude il suo nome?
Come è nato Ascoli Piceno?
Le origini di Ascoli Piceno sono avvolte nel mistero, ma molti storici concordano sul fatto che la città fu fondata dai Piceni, una popolazione italica formatasi tra il IX e il VI secolo a.C. Secondo la leggenda riportata da Silio Italico, i Pelasgi, una popolazione greca guidata dal re Aesis, risalirono la costa adriatica e si stabilirono sul colle dell’Annunziata. Questa migrazione mitica si è fusa con i Sabini, un popolo italico che si trasferì nella regione durante la “primavera sacra”, un rito di migrazione. Durante questa migrazione, i Sabini furono guidati da un picchio, un uccello sacro a Marte, che condusse il popolo fino alla Valle del Tronto, dove fondarono la città di Ascoli.
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Che significa Ascoli Piceno?
Il nome della città è legato a queste antiche tradizioni. Ascoli deriva probabilmente dal nome del re Aesis o dalla radice “as”, una parola illirica o egeo-anatolica che significava “luogo di dimora”. Il termine “Piceno”, invece, è strettamente connesso al mito del picchio che guidava i Sabini nella loro migrazione. Il nome Piceno si consolidò con la dominazione romana, poiché la città apparteneva alla Regio V Picenum, una delle divisioni amministrative dell’Impero Romano.
Storia di Ascoli Piceno: le prime testimonianze archeologiche e la civiltà picena
Ascoli Piceno ha rappresentato uno dei centri principali della civiltà picena, una cultura fiorente caratterizzata dall’artigianato e dalle pratiche agricole. La città è ancora oggi famosa per le sue testimonianze archeologiche, molte delle quali sono conservate nel Museo Archeologico Statale di Ascoli. Tra i reperti più interessanti ci sono armi, vasellame e gioielli. Un altro reperto importante è la stele di Castignano, che presenta un’iscrizione in bustrofedica, uno stile di scrittura antico in cui le righe cambiano direzione.
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Storia di Ascoli Piceno: l’era romana e la guerra sociale
Con l’arrivo dei Romani nel 269 a.C., Ascoli Piceno divenne una “civitas foederata”, mantenendo un certo grado di autonomia. Tuttavia, la città si ribellò contro il potere romano durante la guerra sociale del 91 a.C., diventando uno dei centri nevralgici della rivolta degli Italici contro Roma per ottenere la cittadinanza romana. Dopo un lungo assedio, conclusosi nel 89 a.C., la città fu sottomessa dai Romani, ma riuscì a ottenere il tanto desiderato diritto di cittadinanza. Questo evento storico viene ricordato anche attraverso i proiettili di piombo, noti come “ghiande missili”, trovati lungo il torrente Castellano.
Storia di Ascoli Piceno: il medioevo e la città delle torri
Durante il Medioevo, Ascoli Piceno divenne famosa per le sue torri gentilizie, che la valsero il soprannome di “Città delle cento torri”. Le torri erano simboli di potere e prestigio per le famiglie nobili locali, ma molte di esse furono abbattute dall’imperatore Federico II nel 1242, quando la città fu assediata e saccheggiata dalle truppe imperiali.
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Storia di Ascoli Piceno:l’influenza longobarda e le trasformazioni medievali
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Ascoli cadde sotto il controllo dei Longobardi nel 578 d.C., quando il duca di Spoleto, Faroaldo, la occupò e saccheggiò. Nonostante le distruzioni, la città sopravvisse grazie alla presenza ecclesiastica. Nel 1138, l’imperatore Lotario II concesse al vescovo di Ascoli il titolo di principe, ma la città riuscì a conquistare la sua autonomia nel 1185, dando vita a un periodo di grande prosperità come libero comune.
Storia di Ascoli Piceno: le vicissitudini tra guelfi e ghibellini
Nel corso del XIII e XIV secolo, Ascoli fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini. Federico II saccheggiò la città, distruggendo molte delle sue torri. Dopo la sua morte, la città oscillò tra le lotte per il potere di diverse famiglie nobiliari fino a diventare un importante centro culturale e politico sotto il dominio dello Stato della Chiesa nel 1502.
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Storia di Ascoli Piceno: l’arte e la cultura rinascimentale ad Ascoli Piceno
Nel Rinascimento, Ascoli conobbe un periodo di grande fioritura artistica e culturale. Il pittore veneto Carlo Crivelli, tra i più importanti artisti del tempo, dipinse numerose opere per la città, tra cui il famoso “Polittico di Sant’Emidio”. Anche oggi, il centro storico di Ascoli è una testimonianza vivente del suo passato glorioso, con palazzi, chiese e monumenti costruiti prevalentemente in travertino, che conferiscono alla città un aspetto armonico e nobile.
Ascoli Piceno è una città che racchiude millenni di storia, dalle sue misteriose origini picene, passando per la dominazione romana, fino ai giorni nostri. Il suo fascino è intrinsecamente legato al suo passato, che continua a vivere attraverso i suoi monumenti e tradizioni.